Trasformarsi interiormente grazie al coaching. Intervista a Giulia Astrella
GIULIA ASTRELLA, PRESIDENTE 2024 DEL CHAPTER ITALIANO DI ICF: “IL COACHING È UNA METODOLOGIA CHE PUÒ PORTARE A UNA TRASFORMAZIONE INTERIORE PROFESSIONALE E PERSONALE”
ICF è la più numerosa associazione di Coach professionisti al mondo che ha l’obiettivo di contribuire attivamente allo sviluppo e alla diffusione del Coaching secondo i principi etici e professionali dell’International Coach Federation.
Ne parliamo con Giulia Astrella, Coach PCC dell’International Coaching Federation, che proprio per ICF Italia è stata Local Ambassador Lombardia, Responsabile Area Soci, Presidente Eletta 2023 e oggi Presidente 2024.
Giulia, con quale entusiasmo assumi il ruolo di Presidente del chapter Italiano dell’International Coaching Federation?
Assumere il ruolo di Presidente di ICF in Italia è un’opportunità straordinaria che ho accolto con entusiasmo. Il mio impegno è quello di guidare l’organizzazione con passione e dedizione, contribuendo a promuovere l’eccellenza del Coaching Professionale.
Il mio entusiasmo deriva principalmente da due elementi: dalla consapevolezza del ruolo cruciale che ha il Coaching nel favorire lo sviluppo personale e professionale e dall’essere parte di un’associazione che vede coach impegnati nell’innovazione e nell’eccellenza che promuovono standard etici e pratiche di alta qualità.
Sarà un onore per me favorire e incoraggiare il coaching professionale volto a sviluppare individui più competenti e resilienti, per migliorare le dinamiche organizzative e contribuire a una società in continua crescita e apprendimento.
Spero di ispirare gli altri a perseguire la massima professionalità nel campo del coaching e di contribuire al successo e alla realizzazione personale di coloro che beneficiano di questa pratica trasformativa. Con determinazione ed entusiasmo, sostengo il mandato che mi è stato dato per contribuire alla crescita di ICF in Italia verso un futuro promettente e sostenibile per tutti i suoi membri.
Quale testimone hai raccolto dagli anni precedenti di cui fare tesoro e quale mission intendi portare avanti con il tuo incarico?
Dagli anni precedenti e dalle esperienze fatte in ICF Italia e relativo Comitato Direttivo, posso esprimere l’importanza della collaborazione e dell’ascolto, un ascolto generativo direi, dove la capacità di essere presenti e co-costruire uno spazio insieme per ciò che può emergere è di fondamentale importanza.
Costruire relazioni solide, favorendo la condivisione di idee e prospettive diverse, è un altro testimone che ho raccolto negli anni, dove alla base c’è fiducia reciproca con l’obiettivo di continuare a dare solidità all’associazione.
E infine, non per ordine di importanza, ho raccolto l’importanza di imparare dal passato, farne tesoro e guardare avanti per far crescere sempre di più ICF Italia sotto il profilo dell’autorevolezza e del Coaching Professionale.
Da quest’ultimo punto emerge la mission che intendo portare avanti con il mio incarico. Insieme a tutto il Comitato Direttivo, e successivamente con la collaborazione degli associati, andremo a realizzare un progetto che ha lo scopo di creare una cornice di possibili futuri all’interno del quale ICF Italia si potrà muovere attraverso una visione e un piano strategico a lungo termine.
Far conoscere ICF Italia a un pubblico sempre più ampio diffondendo il coaching professionale e far conoscere i benefici non solo nelle multinazionali ma anche e soprattutto in quel tessuto industriale fatto di medie e piccole aziende.
E, coinvolgere la collaborazione con altre organizzazioni e istituzioni per integrare il coaching in varie sfere della società, rafforzando la consapevolezza dell’International Coaching Federation e il suo ruolo come guida nella promozione delle migliori pratiche etiche e professionali nel settore del coaching.
Essere Coach per te è uno stile di vita oltre che una professione e, attraverso la tua mission, aiuti a trasformare gli ostacoli in risorse. Come potremmo spiegare il Coaching a chi ancora non lo conosce?
Questa sono proprio io come Professionista Coach. Credo molto nel Coaching e ne ho fatto uno stile di vita, “trasformare gli ostacoli in risorse” è proprio il mio motto.
In modo semplice spiego, a chi ancora non lo conosce, che il coaching si basa sulla fiducia e sulla confidenzialità, all’interno di uno spazio sicuro in cui l’individuo può esplorare ciò che desidera realizzare, superare ostacoli e definire strategie e piani d’azione. È una pratica che va oltre il semplice risolvere problemi, mirando a una crescita sostenibile e alla realizzazione di potenziali inesplorati. È una metodologia che può portare a una trasformazione interiore professionale e personale.
Sottolineerei, che il Coaching sostiene l’evoluzione delle persone e quindi anche delle organizzazioni in quanto è uno strumento grazie al quale ogni relazione umana, sia professionale che personale, può sviluppare fiducia, liberare talenti e risvegliare il potenziale umano, passando dalla routine quotidiana alla ricerca di un significato più profondo in tutto ciò che facciamo.
Sei fermamente convinta che il Coaching professionale possa fare la differenza nelle organizzazioni e nella vita delle persone. Qual è l’impegno di ICF nel diffondere, appunto, la cultura del Coaching professionale secondo etica e alti standard di comportamento?
Sì, ne sono fermamente convinta. Il Coaching professionale può fare la differenza nelle organizzazioni e nella vita delle persone perché lo vedo tutti i giorni con i miei clienti e nelle aziende in cui lavoro.
Se mal praticato, il Coaching rischia di essere rappresentato impropriamente, percepito in modo errato, e sottovalutato come approccio, per questo ICF è impegnata nel diffondere la cultura del Coaching professionale secondo standard etici e alti standard di comportamento a cui i coach si devono attenere.
Il nostro obiettivo è aumentare la consapevolezza pubblica sui benefici del coaching e sulla sua distinzione da altre pratiche simili per eliminare fraintendimenti e incoraggiare più persone a considerare il coaching come una risorsa preziosa.L’etica e la definizione di standard professionali, così come la qualità e l’integrità del coaching, sono i pilastri su cui si fonda il Coaching professionale e noi come associazione abbiamo il dovere di fare diffusione della cultura del coaching.
Quest’anno partirà un progetto di comunicazione molto ampio che avrà lo scopo di far conoscere a un pubblico sempre più vasto il significato del Coaching professionale, al momento siamo ancora in fase di trattativa, quindi ancora “top secret”.
Abbiamo ben capito che ti piace pensare “out of the box” stimolando le idee e le strategie per raggiungere alte performance. In chiusura, quali saranno i punti principali che hai in programma per questo 2024?
Pensare “Out of the box” è un altro mio modo di vivere la vita e lo applico molto anche nel coaching.
In passato lavorando in multinazionali ho sempre stimolato i team a guardare altre prospettive, altre alternative e opzioni possibili e adottare strategie per raggiungere alte performance.
I principali punti che sono in programma quest’anno sono:
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- Il progetto “Turning Point”, come dicevo prima, un progetto che ci permetterà di creare una cornice di possibili futuri all’interno del quale ICF Italia si potrà muovere attraverso una visione e un piano strategico a lungo termine
- Una comunicazione molto focalizzata sulla diffusione della cultura del coaching, attraverso un’agenzia e la partnership con altre associazioni
- La presenza di ICF Italia in eventi per far conoscere maggiormente il Coaching Professionale
- Eventi per gli associati che agevolino l’integrazione dei nuovi membri e di coloro che sono fidelizzati, partecipando al Networking Weekend e la Conferenza Nazionale
- Creare un evento online per unire e stimolare l’empowerment di tutti i volontari che prestano il loro tempo e danno un contributo in ICF Italia
E infine, mantenere il focus su tutti i progetti che abbiamo già in corso in ICF Italia, ma questo mi sento supportata e affiancata da un team di persone che fanno parte del Comitato Direttivo.